Osteopatia – La Storia
Storia dell’Osteopatia
La medicina manuale, nella sua accezione più ampia, e’ antica quanto il genere umano stesso sviluppandosi in diverse strade, di cui una è l’Osteopatia.
Molte di questi approcci sono stati tramandati per generazioni con pochi fondamenti scientifici; la teorizzazione della malattia era rudimentale e spesso legata a elementi divini.
La medicina occidentale ha le sue radici in Mesopotamia ed Egitto, ma si ritiene che il luogo principale per lo sviluppo della medicina moderna sia stata l’Antica Grecia, in due isole vicine di Kos e Knidos dove si svilupparono le più antiche scuole di medicina.
E’ da queste scuole, quando ancora la medicina era nel suo stadio iniziale, che si verifico’ un dualismo evidente nel modo di vedere i pazienti e la malattia. L’etica della scuola di Kos, 400 a.C., venne portato avanti da Ippocrate,considerato il padre della medicina, fu lo sviluppo di un approccio razionale basato sull’osservazione dei fattori medici.
I fondamenti della filosofia di Ippocrate erano questi:
- – l’effetto deve avere una causa e questa causa può trovarsi nell’ambiente interno o esterno;
- – se la causa fosse un fattore interno o esterno, potrebbe essere spiegata con fenomeni naturali ( incrinando in questo modo la concezione mistica della medicina)
- – l’arte medica possiede tre termini: la malattia, il malata e il medico. Il medico e il servitore dell’arte e, con il medico, il malato deve combattere la malattia.
- – il corpo curerà se stesso e la funzione del medico e’ quella di assistere il corpo del paziente nel raggiungere tale scopo.
Questi punti di vista non erano condivisi dai contemporanei della vicina scuola di Knidos dove le opinioni erano differenti.
I medici della scuola di Knidos si concentravano sulle strutture interne del corpo, dividendolo in sistemi, ritenendo che ogni sistema e malattia richiedessero un trattamento separato; quindi si mirava direttamente ad uno specifico decorso della malattia invece di assistere il paziente nella risoluzione del problema.
E’ da qui che sono nate le differenze concettuali, la medicina allopatica ha seguito la filosofia Knidiana dell’intervento medico nel processo patologico.
La cura è divenuta sintomatica e la ricerca sembra essere effettuata sempre più microscopicamente per lo specifico squilibrio patogeno o biochimico.
Quindi, il decorso della malattia in se’ è diventato,la cosa principale. La persona viene considerata sempre meno come l’unico soggetto che esprime saluto o malattia ma, al contrario, è vista solo come un soggetto afflitto dalla malattia sotto forma di fenomeni o agenti patogeni nocivi che richiede, di conseguenza, un trattamento che agisca da antidoto.
La scuola di Knidos, influenzata dalle idee di Ippocrate che promulgava una concezione globale della malattia, ammettendo la capacità del corpo di risolvere i problemi e vedendo il ruolo del medico come sostegno più che come intervento, è stata seguita dagli approcci complementari più olistici e, per questo, non sorprende che l’eredità di Ippocrate sia stata ripresa da Still.
Andrea Taylor Still nacque nel 1828 a Lee Country in Virginia. Di lui si dice che fosse interessato fin da giovane all’anatomia e, sezionasse animali a cui ere stato sparato. Attraverso lo studio, l’apprendistato e auto motivazione, divento’ medico di frontiera. Nel corso della Guerra Civile fu capitano dell’esercito dell’Unione e grazie alle sue capacità mediche porto’ aiuto ai feriti e, in questo modo, continuo’ a sviluppare le sue conoscenze anatomiche. Dopo aver assistito alla morte per meningite dei sui figli nell 1864, comincio’ un approccio alternativo alle cure.
Nel 1874 propose un modello diverso di trattamento e diagnosi, mediato principalmente dal sistema muscolo scheletrico, ma riconobbe l’importanza del rifornimento di sangue nelle funzioni o disfunzioni umane, nonché il concetto di immunità naturale, ovvero la capacità intrinseca del corpo di autoregolarsi e curarsi da solo. Still non coniò il, termine Osteopatia prima del 1885, e non chiamo’ se stesso osteopata prima del 1889.
La ragione per cui indugio’ forse risiede nel fatto che Still non si rese conto, per tutti quegli anni, di aver inventato qualcosa di diverso dalla cura tradizionale e dalla manipolazione delle ossa. A partire dal 1892 fondo’ l’American School of Osteopathy (ASO) a Kirksville, dove insegno’ filosofia e trattamento osteopatico. Egli continuo’ a insegnare e esercitare come osteopata per tutta la vita e osservo’ il progressivo fiorire dell’Osteopatia fino alla sua morte, nel 1917.
Come Ippocrate, anche Still sviluppo un approccio ” centrato sulla persona” piuttosto che sulla malattia. La sua filosofia si basava sull’integrità dell’individuo come insieme unitario, piuttosto che come rassegna di processi fisiologici che si presentano in sistemi singoli e separati. I quattro precetti dell’Osteopatia possono essere enunciati come segue:
- – il corpo è un’unità: una lesione o disfunzione, in qualsiasi parte del corpo avrà delle conseguenze su altri organi o apparati più o meno vicini. Per esempio una distorsione alla caviglia se non trattata adeguatamente può dare problemi al ginocchio , anca o bacino e colonna. Un blocco diaframmati o potrà avere delle ripercussioni sulla giunzione gastro-esofagea, portando se cronicizza a problemi di reflusso.
- – la struttura regola la funzione: tra la struttura e la funzione esiste una relazione diretta dove una influenza l’altra. Se avremo una lesione o patologia di un organo o apparato sicuramente la sua funzione verrà condizionata. Un organo che funziona male, con il passare degli anni, modificherà la sua struttura.
- – il ruolo dell’arteria è primario: e’ fondamentale per qualsiasi tessuto del corpo che il flusso sanguigno e in particolare quello arterioso venga mantenuto nella sua integrità. Il sangue e’ il mezzo attraverso cui tutta una serie di sostanze nutritizie e immunitarie arrivano a bersaglio.
- – il corpo possiede meccanismi auto regolatori e auto curativi
Più tardi a questi si sono aggiunti i seguenti:
- – quando la normale adattabilità viene disturbata, o quando i cambiamenti ambientali superano la capacità del corpo di difendersi da solo, può insorgere la malattia
- – il movimento dei fluidi corporei e’ essenziale per il mantenimento della salute
- – i nervi giocano un ruolo fondamentale nel controllo dei fluidi corporei
- – esistono componenti somatiche nella malattia che non sono solo manifestazioni della stessa, ma sono anche fattori che contribuiscono al mantenimento dello stato di malattia.